La sede per il Friuli Orientale della Società Filologica Friulana è
Casa Ascoli.
Si trova al civico 1 di via Ascoli, all’ingresso del Ghetto ebraico di Gorizia, creato nel 1696 con editto dell’Imperatore Leopoldo I.
Per la Società Filologica l’edificio riveste grande importanza storica essendo la
casa natale del glottologo goriziano Graziadio Isaia Ascoli (1829-1907) a cui il Sodalizio è dedicato.
Dopo il suo trasferimento a Milano, l’Ascoli vendette la casa paterna nel 1868 al marchese Gherardo Molza. Questi, a sua volta, la cedette nel 1871 a Josip Tronkli, avvocato e politico sloveno con studio a Gorizia.
Deceduto Tronkli nel 1907, lo stesso anno della morte di Graziadio Isaia Ascoli, la vedova Olga Zoppetti offrì l’edificio al Comune che venne rifiutato dal Podestà Marani per la mancata disponibilità della cifra richiesta. L’immobile, quindi, passò nelle mani di diversi proprietari fino all’acquisto definitivo da parte del Comune di Gorizia nel 1978.
Diversamente dalle case dei ghetti ebraici, solitamente sviluppate fortemente in altezza per la scarsità di spazio edificabile, Casa Ascoli è disposta su due piani, le cui attuali facciate si devono ai lavori di completo rifacimento in stile neoclassico eseguiti dall’avvocato Tronkli dopo il suo acquisto.
La facciata principale è dominata nella parte bassa dal portone d’ingresso incorniciato in pietra e venne rivestita in intonaco sagomato a conci bugnati di grande spessore. Al primo piano, invece, spiccano le grandi finestre decorate da timpani. Nella parte centrale della stessa facciata è presente la lapide che ricorda il grande glottologo Ascoli, lapide scoperta in occasione del 3° Convegno annuale della Società Filologica Friulana, il 1° ottobre del 1922.
Nel corso del restauro commissionato dal Tronkli, diverse modifiche vennero effettuate anche agli interni del primo piano. In questa occasione venne collocata la monumentale stufa di majolica, che ancora oggi domina l’entrata al piano.
Dopo l’acquisto da parte del Comune, negli anni Ottanta l’immobile viene ristrutturato con la sostituzione delle partizioni orizzontali e diverse modifiche interne, divenendo dal 1991 sede ufficiale della Soprintendenza di Gorizia fino al 2016. In questi anni è stato realizzato il restauro dei cassettoni in cartapesta nelle sale del primo piano.
Cliccando qui si possono consultare e scaricare liberamente in formato pdf numerosi contributi tratti dalle riviste della Società Filologica sulla figura e l'opera di Graziadio Isaia Ascoli.