Nel 1914 durante i primi mesi della Grande Guerra, dal 3 agosto, data della conclamata neutralità italiana, al novembre dello stesso anno, mese in cui furono costretti a rientrare le ultime decine di migliaia di emigranti friulani scacciati da tutti i paesi in guerra, per la gente del piccolo Friuli si aprirono due realtà completamente diverse: i friulani asburgici si trovarono nel turbinio della mobilitazione e dell'arruolamento prima e nella tragedia della guerra subito dopo, mentre molti friulani del Regno d'Italia che erano emigrati in più parti d'Europa furono espulsi e rimpatriati forzatamente, soprattutto dagli Imperi centrali ma anche da Belgio, Francia, Lussemburgo e Svizzera.
L'inizio della guerra mise così fine all'emigrazione già nell'agosto del 1914 quando rientrarono circa 500.000 italiani, di cui 80.000 friulani, così che molte famiglie persero la principale forma di sostentamento. Fu l'inizio di un periodo tragico di disoccupazione e povertà diffusa, accompagnato da manifestazioni di protesta.
A distanza di 110 anni da quei fatti, il documentario, scritto e diretto da Enrico Folisi, racconta proprio la storia del Friuli tra il 1914 e il 1915, quando i friulani si trovarono divisi tra cittadini italiani non ancora coinvolti nel conflitto e sudditi dell’impero austro-ungarico già al fronte.
Le musiche sono di Franco Feruglio,
l'apparato fotografico di Paolo Brisighelli.
La presentazione, con proiezione, si terrà giovedì 14 novembre alle ore 17.30 nel salone d'onore di Palazzo Mantica, sede della Società Filologica Friulana, in via Manin 18 a Udine.
Interverrà Luca De Clara che
dialogherà con gli autori.
Ingresso libero