Dal 20 ottobre 1921 la chiesa di Sant’Ignazio a Gorizia fu la camera ardente per le salme degli undici militi senza nome raccolte sui campi di battaglia della Grande Guerra.
Uno di loro sarà destinato a riposare all’Altare della Patria. Le salme furono poi trasportate nella Basilica di Aquileia per la struggente cerimonia della “scelta” che si svolse il 28 ottobre.
Fu Maria Bergamas di Gradisca d'Isonzo a scegliere la bara. Il figlio Antonio era caduto al fronte nel 1916 e fu decorato con medaglia d'argento al valore militare.
I giornali dell’epoca descrivono il momento molto commovente: «la madre […] lentamente si accosta alla linea delle salme, s’inginocchia davanti alla seconda bara e prega […]. Sarà quella la salma che la donna designerà? […] La Bergamas si alza e posa il velo proprio sulla seconda bara […]».
La bara del militare sconosciuto iniziò il lento viaggio in treno che l’avrebbe condotto a Roma, dove fu collocato sull’Altare della Patria nel terzo anniversario della vittoria, il 4 novembre 1921. Il convoglio, partito da Aquileia nella mattina del 29 ottobre, sostò in ogni stazione per ricevere l’omaggio di enti, associazioni e popolo.
Anche la Società Filologica Friulana volle omaggiare il soldato pubblicando il manifesto (datato Aquilee, ai 28 di otubar dal 1921), il cui testo si può leggere qui sopra.