Tagli finanziari alla cultura: il comunicato dell'Aici

Roma, 31 maggio 2010

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia secondo la quale la Società Filologica Friulana sarebbe stata indicata dal Governo italiano nella lista degli Enti senza utilità da sopprimere; successivamente, leggendo il primo testo della manovra governativa, è emersa l'intenzione di eliminarle il finanziamento statale.
Infine, in seguito alle proteste e all'intervento dello stesso Presidente della Repubblica, il testo della manvora è stato cambiato. È comunque prevista per il 2011 una forte riduzione dei contributi rispetto agli attuali (circa del 50%).
Ricordiamo che la Società Filologica è l'unica Istituzione culturale del Friuli che riceve un contributo dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in quanto inserita nell'apposita Tabella degli Istituti culturali riconosciuti dallo stesso Ministero. Crediamo fortemente che i fondi destinati alla cultura non siano soldi sprecati, ma un investimento per l'intera comunità, nel nome del nostro patrimonio di storia e identità.
Il presidente della Società, Lorenzo Pelizzo

 

COMUNICATO DELL'ASSOCIAZIONE DELLE ISTITUZIONI DI CULTURA ITALIANE - AICI

Gli Istituti dell’AICI (Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane) prendono atto che il Decreto Legge sulla manovra economica e finanziaria stralcia la lista dei 232 enti per i quali era prevista la cessazione dei contributi da parte dello Stato (art. 7 comma 22), rinviando all’esame del Ministero competente per le riduzioni comunque previste.

Gli enti ammessi al contributo annuale dello Stato attraverso la vigente Tabella triennale del Mibac sono 121 e non tutti compaiono fra i 232 enti elencati nel provvedimento della manovra economica in corso.
L’Aici ribadisce che gli enti che beneficiano del suddetto contributo devono possedere i requisiti stabiliti dalla legge 534/1996: essere dotati di patrimoni culturali di interesse storico, garantire l’apertura al pubblico e la valorizzazione attraverso reti nazionali e internazionali, svolgere attività di ricerca scientifica, di formazione e di divulgazione, promuovere pubblicazioni.

Gli Istituti, consapevoli della necessità di affrontare le difficoltà che il Paese vive, assicurano il proprio contributo, proseguendo nell’impegno di ottimizzazione delle risorse disponibili in una logica virtuosa di partenariato pubblico privato, nel rispetto rigoroso dei criteri di valutazione già presenti nella legge stessa.

Gli Istituti, che hanno sempre operato garantendo le eccellenze grazie ad una attività scientifica documentata, bilanci rigorosi e trasparenti e una gestione efficace ed efficiente delle risorse pubbliche e private, chiedono che venga garantita e rispettata la loro immagine a livello nazionale e internazionale.

Ci si aspetta dal Governo una decisione che, in base ai parametri previsti dalla legge 534, valorizzi gli Istituti di effettiva qualità condotti con efficienza e trasparenza senza possibili confusioni con quanti non meritano sostegno perché privi di tali requisiti.
Sarebbe inaccettabile fare di ogni erba un fascio punendo realtà virtuose oppure operando scelte discrezionali ed arbitrarie.


Roma, 31 maggio 2010

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