Fondo fotografico Bugni

Il fondo fotografico Bugni della Società Filologica Friulana comprende 340 fotografie raccolte in album risalenti al periodo maggio 1915-agosto 1919 e documentano le vicende belliche che si sono svolte in territorio isontino, sul Collio e sul Carso italo-sloveno.

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Il fondo “Oreste Bugni” è composto da 340 fotografie di alcune vicende della Grande Guerra che si sono svolte sul Collio goriziano e che risalgono al periodo maggio 1915-agosto 1919. Le fotografie sono raccolte in un album redatto postumo da un soldato rimasto ignoto, che combatté al fianco del capitano d’artiglieria Oreste Bugni e al quale dedicò la raccolta. Le immagini, ordinate in successione cronologica, fissano scene di vita di soldati e ufficiali al fronte e nelle retrovie e riproducono con nitidezza i particolari del paesaggio e delle armi utilizzate dalle unità combattenti. Una parte delle carte dell’album è corredata da didascalie manoscritte e decorazioni grafiche che descrivono le immagini inserite.

 

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ORESTE BUGNI

 

Nacque a Locana Canavese (To) il 16 luglio 1890. Nel 1909 entrò all’Accademia Militare di Artiglieria e Genio di Torino. Fu nominato sottotenente di Artiglieria nel 1912 e, dopo aver completato il corso della Scuola di Applicazione di Torino, tenente il 16 ottobre 1913. Nell’aprile 1915 venne assegnato alla neocostituita 7a Batteria Someggiata, del 13° Artiglieria Campale, agli ordini del capitano Gatti. Il 19 luglio 1915 l’intero VI Corpo d’Armata venne dislocato tra Lucinico e Oslavia, con l’obiettivo di impossessarsi della testa di ponte del Podgora e rigettare il nemico al di là dell’Isonzo: «Verso mezzogiorno nel momento in cui la lotta e la strage raggiunsero il massimo grado di violenza ed i Carabinieri avevano raggiunto quasi le trincee del Graffemberg [Grafenberg], il capitano Bugni, allora tenente, fatti ritirare tutti i serventi, dato il micidiale fuoco nemico, si mise a servire personalmente tutti i pezzi della batteria» (dall’articolo scritto sul giornale L’Artigliere dal capitano F. Marabini, allora alle dipendenze del capitano Bugni). In tale occasione gli fu conferita la prima medaglia d’argento al valor militare (decreto luogotenenziale del 9 aprile 1916).
Il 3 marzo 1916 il capitano Bugni fu insignito della seconda medaglia al valor militare. In seguito ad una ferita alla gamba occorsagli nell’ottobre 1916, rimase convalescente per alcuni mesi. Il 27 marzo 1917, dimesso dall’ospedale, il capitano venne assegnato alla difesa contraerea, ma insistette continuamente per ritornare al fronte. Fu così che nell’aprile del 1917 assunse il comando della 47a batteria che nel maggio venne dislocata sul Carso, dove «prese parte a tutti i combattimenti avvenuti in quell’anno e dove rifulse ancora una volta il leggendario valore del suo eroico comandante».
Dopo Caporetto, il 16° Gruppo, di cui la 47a batteria faceva parte, si ritirò sul Piave e fronteggiò numerosi tentativi austriaci di passaggio del fiume. Qui, sull’ansa di Zenson, il capitano Oreste Bugni cadde il 1° gennaio 1918.

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